Provate fastidio o dolore quando bevete qualcosa di freddo o di caldo?
Gelati, caffè, minestre, bibite ghiacciate possono rappresentare un vero problema per chi soffre di denti sensibili e gli italiani interessati
da questo problema sono moltissimi, addirittura il 48% (ricerca Gfk).
Le cause dietro l’ipersensibilità dentinale possono essere diverse: assottigliamento dello smalto dovuto
all’età o a operazioni di pulizia abrasive, assunzioni di cibi acidi, ma anche patologie, come la carie o la
parodontite. Ma, a voler essere precisi, cosa accade nel dente e perché proviamo fastidio o dolore?
Ce lo dicono i ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) che hanno individuato la “proteina
termometro” TRCP5 che troviamo al di sotto dello smalto dentale e che funge da sensore molecolare,
attivandosi col caldo e col freddo e inducendo “impulsi dolorosi” al cervello. Questa proteina è
particolarmente abbondante in caso di carie ed è da considerare come una sorta di meccanismo di difesa
dei denti lesionati che vengono così utilizzati meno e protetti da ulteriori danni.
La sensibilità dentinale è una condizione spesso sottovalutata dai pazienti ma, come scritto poco sopra,
rappresenta un vero e proprio campanello d’allarme per cui la visita dal dentista, che potrà darvi risposte
chiare, è consigliata in presenza di questi sintomi.
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